Contrada di Voltaia


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Pranzi e Cene in Contrada

Come noto in paese da diversi giorni, il Comune di Montepulciano, dietro le enormi e costanti pressioni di alcuni Esercenti commerciali del territorio, di liberi Cittadini e di Associazioni varie, tra cui con molto rammarico troviamo la favorevole posizione di qualche Contrada consorella, ha dovuto redigere una apposita regolamentazione che vincolerà le attività delle Contrade a precisi ed inderogabili appuntamenti, che per il futuro dovranno essere numericamente ridotti rispetto al passato e con motivazioni di indirizzo strettamente legate all’attività Contradaiola.
Fino all’anno in corso, le Contrade potevano avvalersi della normativa Regionale che prevedeva per le libere Associazioni di poter effettuare feste ed attività in cui era prevista la somministrazione di cibi e bevande fino ad un massimo di 50 giornate annuali.
Dal 2011 invece, ogni Contrada Poliziana dovrà attenersi ad una programmazione individuata entro il 31 Ottobre dell’anno precedente e depositata presso il nostro Comune, all’interno della quale saranno ammesse solamente 6 giornate a libera scelta di ogni Contrada, una giornata per l’apertura dell’Anno Contradaiolo, una giornata per i Calici di Stelle del 10 Agosto, 9 giornate per la Settimana degli Eventi per il Bravio, e una giornata prevista ulteriormente per la Contrada che festeggerà la Vittoria del Bravio: in totale solamente 17 giornate per tutte le Contrade e 18 per la Contrada Vincitrice, nelle quali sarà possibile effettuare somministrazione di cibi e bevande, meglio note come “Pranzi e Cene in Contrada”.
Non esprimiamo parere verso la scelta forzata ed obbligata fatta dal Consiglio Comunale di Montepulciano lo scorso 29 Novembre, in cui i nostri Amministratori si sono trovati a dover operare, ma vogliamo invece sottolineare a tutti quelli che hanno generato questa nuova disposizione regolamentare, ed ovviamente ci riferiamo a coloro individuati in apertura di questa comunicazione, che così facendo dovranno rinunciare a tanta collaborazione e tanta attività che le Contrade di Montepulciano hanno in tutti questi anni rivolto verso la cittadinanza ed il territorio, contribuendo a pieno titolo, a nostro parere, alla crescita dell’immagine e della popolarità della nostra cittadina, la quale è senza dubbio una delle poche in Provincia di Siena che riesce, nonostante la imperversante crisi economica, ad avere visite e flusso turistico ben oltre i numeri di tutte le altre Città del nostro territorio.
Ci rammarichiamo inoltre del fatto, che tali lamentele sono nate solamente da considerazioni di invidia e di assoluta poca previsionalità, le quali hanno spinto i tanti “lamentatori” (scusateci questo termine) a preferire di reclamare tutto il piatto a disposizione del banchetto attuale, anziché valutare i benefici che chi apparecchiava la tavola poteva portare anche in futuro, precludendosi la possibilità di appetire a più lauti banchetti l’indomani.
Per nostro conto infatti, possiamo ritenere la Contrada di Voltaia una delle entità che a Montepulciano ha da sempre contribuito “ad apparecchiare la tavola” e non solo quella imbandita con cibi e bevande, collaborando fattivamente con Enti, Istituzioni ed Associazioni cittadine, ed organizzando anche autonomamente momenti ed iniziative di ritrovo e di visita a Montepulciano, che hanno avuto nella Cripta del Gesù, bellissimo e particolarissimo locale seicentesco, a nostra fortunata disponibilità, ed unico a poter contenere centinaia di persone al proprio interno, come il luogo ideale per richiamare tanta gente a Montepulciano.
Riteniamo inoltre, che le Contrade rappresentino per Montepulciano una indiscutibile fonte di
collaborazione gratuita e di immagine assoluta, che sempre ha dato i massimi apporti alla promozione ed alla valorizzazione del nostro territorio, tenendo conto inoltre che il banchetto Contradaiolo (ovvero cene e pranzi in contrada), deve essere considerato come una attività specifica e primaria della vita delle Contrade, e non invece come uno strumento secondario a cui si avvalgono le Contrade solamente per sistemare i propri bilanci, o gli interessi personali di qualche Contradaiolo, come invece viene scorrettamente ritenuto da qualcuno.
E’ vero che ogni Contrada ha necessariamente bisogno di questa attività tradizionale e particolare che è rappresentata dai pranzi e delle cene, per sostenere i propri bilanci, ma è altrettanto vero che nei bilanci delle Contrade c’è tutta l’organizzazione del Bravio delle Botti, ci sono i danari per acquistare i Costumi Storici, e per pagare gli affitti per le sedi, e per le tasse previste (perché le Contrade pagano le proprie tasse contrariamente a come qualche furbetto del paese vuole invece far capire), e che questi bilanci vengono sorretti solamente dal lavoro dei volontari Contradaioli che attraverso le cene ed i pranzi fanno ricavare alle Contrade quanto necessario al proprio sostentamento sociale, che per tutte le Contrade non è uguale, essendo infatti direttamente dipendente dalle attività associative che si svolgono e per le quali si spendono, come nel caso di Voltaia, tutte le risorse economiche a disposizione, e non ad unico fine del compenso degli Spingitori, sempre come qualcuno malignamente sostiene, perché se così fosse la nostra Contrada avrebbe dovuto avere a disposizione, da diversi anni a questa parte, i migliori Spingitori sul mercato, invece di scegliere anche per questi la via della scelta associativa selezionandoli tra i propri Contradaioli, allevandoli in casa e senza mai ricorrere ai più costosi “professionisti della botte”.
Fino ad oggi e con la regolamentazione precedente, questo sistema di attività tradizionale dell’utilizzo del banchetto Contradaiolo, ci ha permesso infatti solamente di continuare ad essere vivi e presenti, sia per sostenere le nostre attività associative, che per poter contribuire alle tante chiamate che la Comunità Poliziana ha sempre rivolto alle nostre entità, perché partecipare anche a manifestazioni come la Festa delle Toscana, tanto per citarne solamente una, costa alle Contrade soldi e presenza di persone volontarie che devono avere motivi per essere coinvolti, e che vanno in giro per rappresentare Montepulciano e non le nostre singole realtà Contradaiole. Cosa accadrà in futuro? Certamente nulla di migliore del presente, poiché le Contrade ed in primis la nostra, saranno costrette a scegliere bene le proprie attività, dovendo a questo punto privilegiare quelle che potranno apportare un sicuro ritorno economico (visto che nessuno a Montepulciano elargisce fondi tali da permettere alle Contrade di mantenere la propria attività), e forse essere costretti a non poter più collaborare con altre Associazioni o Entità pubbliche ed Istituzionali con le quali abbiamo fino ad oggi volentieri e con grande onore, apportato la nostra fattiva collaborazione.
Per chiarire meglio questa difficoltà, citiamo solamente alcuni esempi recentissimi, che nel futuro non potremo più affrontare con la nuova Regolamentazione Comunale, quali la Festa dell’Olio Nuovo organizzata dalla Pro Loco di Montepulciano lo scorso 3,4 e 5 Dicembre, la Festa dell’UNITALSI Diocesana dello scorso 5 Dicembre, la Festa dell’Unione Polisportiva Poliziana del 10 Dicembre, attività tutte nelle quali la nostra Contrada di Voltaia ha messo a disposizione gratuita i propri locali, contribuendo economicamente verso queste Associazioni sostenendo direttamente i costi per il riscaldamento e l’energia elettrica della Cripta del Gesù, oltre a quelli di aver fornito a queste un servizio di somministrazione di cibi e bevande al solo costo del rimborso delle materie prime utilizzate, e scorrendo indietro anche in questa sola annata, potremmo citare tante altre Associazioni, Enti ed Istituzioni territoriali e non, che hanno avuto il beneficio della Cripta del Gesù e della nostra Contrada di Voltaia, rammentando volentieri che se la nostra dirigenza non avesse avuto questo tipo di indirizzo collaborativo, certamente molte di queste iniziative non si sarebbero potute realizzare, visto che a Montepulciano non ci sono locali capienti come la Cripta del Gesù.
Ricordando a coloro che si sono lamentati delle Contrade, e della nostra in particolare, per questo tipo di attività, che da queste iniziative tanta gente si è mossa verso Montepulciano, proveniente da territori diversi dal nostro, che ha trovato nell’accoglienza della Contrada di Voltaia e delle altre Contrade la giusta causa per ritornare a Montepulciano anche in seguito, visitando e passeggiando il nostro Centro Storico e le attività commerciali che vi sono presenti.
Però per coloro che si sono lamentati, è stato troppo semplice accampare le scuse della tenaglia della crisi economica per pretendere che le Contrade fossero obbligate a ridurre drasticamente un’attività che è ormai storicamente parte integrante della propria attività associativa, rimanendo invece inerti e non pronunciando opinione verso questo tipo di attività, nelle occasioni dove tutto questo offre
“banchetto per tutti”, come nella Settimana degli Eventi per il Bravio e per i Calici di Stelle, quando le Contrade sono le assolute ed indiscusse protagoniste nel richiamare, e veicolare a Montepulciano, folle di migliaia di turisti, che scorazzando liberamente per la Città riempiono accuratamente ogni esercizio commerciale “aperto”.
Ci domandiamo poi, e giriamo volentieri questa interrogazione a chi legge, come potranno le Contrade in futuro permettersi di mantenere il loro livello organizzativo attuale e gli impegni che da questo ne derivano, e che a volte sono stati anche pretesi, verso la Città ed il territorio, senza avere la possibilità di risorse economiche che lo possano permettere? Saremo sempre in grado di rinnovare o ripristinare autonomamente i Costumi Storici come fatto fino ad oggi? Potremo continuare ad investire economicamente nel Gruppo Sbandieratori e Tamburini di Montepulciano come le Contrade hanno effettuato da diversi anni a questa parte? Potremo continuare a garantire agli Enti pubblici ed alle Associazioni lo stesso tipo di collaborazione gratuita che abbiamo sempre prestato fino alla data odierna?
Sono risposte che ci lasciano perplessità e soprattutto tanto amaro in bocca, perché crediamo che questo modo di pensare che sta nascendo a Montepulciano nei confronti delle Contrade, ed in special modo verso quelle che più si adoperano fattivamente, come la nostra, sia frutto solamente di poca attenzione e di tanta superficialità nel voler affrontare la problematica della crisi attuale, individuandone l’essenza e le immediate soluzioni, nella costrizione e nella forzata pretesa di controllare anche le libertà altrui.
Vogliamo poi permetterci una particolare riflessione, portata ultimamente ad esempio dai nostri dirigenti, e nata proprio in una delle ultimissime circostanze collaborative a cui la nostra Contrada ha volentieri aderito, ovvero la Cena dell’UNITALSI Diocesana dello scorso 5 Dicembre, dove tante persone sfortunate a cui la vita non ha offerto le gioie dell’integrità fisica e mentale, hanno potuto godere di un momento di ritrovo dove finalmente si sono sentiti partecipi della vita in comune, per tutti loro soventemente preclusa, e che per tanti giorni dell’anno possono vedere e valutare solamente da dietro i vetri delle finestre delle proprie abitazioni.
In questa circostanza abbiamo con orgoglio (per la nostra decisione di effettuare questa iniziativa) e con fervida passione (per la ricchezza dei contenuti morali e spirituali che udivamo) sentito i commenti dei nostri sfortunati ospiti, alcuni anche amici e concittadini, i quali godevano di questa iniziativa con frasi semplici ma di profondo significato, e citiamo volentieri solo alcune delle parole che abbiamo ascoltato e che ci hanno riempito di gioia:
“era tanto tempo che non potevo uscire di casa e stare a cena assieme a tanti amici”.
La nostra Contrada forse sceglierà, e lo speriamo, di “spendere” una delle sei date libere a disposizione per il prossimo anno per mantenere questa iniziativa nel proprio calendario, ma le altre attività verso associazioni ed Enti similari all’UNITALSI Diocesana, ce lo potremo mai più permettere di poterle ancora sostenere, sobbarcandoci le spese generali dei nostri locali e ricevere solamente il rimborso dei soli costi delle materie prime che abbiamo servito per la loro cena? E se questo per noi non fosse più possibile, ci saranno altri che lo potranno o vorranno fare al nostro posto? Speriamo di si, perché riteniamo che la collaborazione con l’Associazionismo e gli Enti di carattere morale e sociale non deve essere interrotto.
Nella nostra speranza auspichiamo che coloro che tanto si sono lamentati, possano essere fattivamente contributivi a questo tipo di attività, visto che il passato li ha visti non sempre presenti nell’aprire cuore e portafoglio.


Il Consiglio di Contrada

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